Pubblicato il
19 dicembre 2024
La competenza imprenditoriale è una delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente indicate dall’Unione Europea e si riferisce alla capacità di agire sulla base di idee e opportunità, trasformandole in valore per gli altri.
Su questo si basa il progetto che Edulia sta portando avanti in collaborazione con FIPE, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, un percorso di formazione sull’imprenditoria della ristorazione, dedicato a studentesse e studenti per diventare gli imprenditori del futuro e ai loro docenti per guidarli nelle loro scelte professionali e portare in classe nuovi spunti.
Acquisire queste competenze non significa semplicemente saper avviare un’impresa, ma anche sviluppare uno spirito di iniziativa che permetta di immaginare nuovi scenari, pianificare obiettivi e concretizzare progetti, con ricadute sociali, culturali o economiche.
Questa competenza, oggi fondamentale per una cittadinanza attiva e per un mercato del lavoro in continua evoluzione, si fonda su:
La circolare Miur n. 4244 del 13/03/2018 ha formalizzato l’introduzione strutturale dell’educazione all’imprenditorialità nelle scuole secondarie di secondo grado. L’obiettivo è duplice: formare studenti capaci di ideare progetti di valore e prepararli a un mondo del lavoro sempre più dinamico e sfidante.
Questa visione amplia l’approccio “soft” tradizionale, basato su creatività e motivazione, introducendo azioni concrete:
Integrare l’imprenditorialità nelle scuole superiori è possibile attraverso progetti pratici e collaborazioni con il territorio. Per esempio, gli studenti possono ideare, sviluppare e presentare prodotti o servizi, gestendo tutte le fasi del processo. Il coinvolgimento di aziende locali o professionisti del settore può arricchire l’esperienza, mentre simulazioni digitali consentono di esplorare la gestione di un’impresa in un contesto protetto. Anche i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) possono essere orientati verso esperienze imprenditoriali, offrendo agli studenti opportunità concrete di mettersi alla prova.
Il ruolo dei docenti è centrale in questo processo. Essi devono essere formati per guidare gli studenti attraverso metodologie didattiche innovative, creando un ambiente di apprendimento che valorizzi l’autonomia e incoraggi la sperimentazione. È fondamentale che gli insegnanti sappiano riconoscere e potenziare le competenze individuali degli studenti, stimolando la loro motivazione e il senso di responsabilità.
La competenza imprenditoriale trova una cornice teorica nel framework ENTRECOMP, elaborato dalla Commissione Europea. Il modello suddivide la competenza in tre aree principali:
Ogni area include cinque competenze specifiche, organizzate lungo otto livelli di progressione, per favorire un apprendimento graduale e coerente.
L’introduzione dell’educazione all’imprenditorialità non è una moda passeggera, ma una prospettiva verticale e graduale, che inizia nel primo ciclo di istruzione e prosegue fino al termine del secondo ciclo.
La certificazione delle competenze pone le basi per studenti capaci di:
Questa competenza chiave è destinata a giocare un ruolo cruciale per lo sviluppo di cittadini consapevoli, pronti a creare valore e ad affrontare le sfide della società contemporanea.
L’educazione all’imprenditorialità rappresenta una sfida e un’opportunità per la scuola italiana. Seppur con resistenze iniziali, la solidità delle basi teoriche, la collaborazione con il mondo imprenditoriale e il supporto di strumenti pratici possono generare buone pratiche.
L’obiettivo è chiaro: formare studenti non solo creativi e motivati, ma anche competenti nell’agire concretamente per il benessere della società e per il proprio futuro.
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