Educare alla gentilezza: strategie e attività per la giornata mondiale della gentilezza

Pubblicato il

13 novembre 2024

La gentilezza è qualcosa che a volte si dà per scontata. Nella vita di tutti i giorni così come nelle relazioni scolastiche, sia tra colleghi che tra insegnanti e famiglie, e persino tra gli alunni stessi. Tuttavia, è un elemento fondamentale per migliorare il clima scolastico e costruire legami positivi. Essere gentili significa ascoltare, rispettare, e mostrare empatia verso gli altri, contribuendo a creare un ambiente di supporto reciproco.

La gentilezza è un potente antidoto verso i soprusi e le prepotenze. Come suggerito da Mark Twain, “La gentilezza è una lingua che il sordo può sentire e il cieco può vedere.” Questo implica che la gentilezza è universale e comprensibile da tutti, unendo le persone al di là delle differenze e quindi trova un grande valore all’interno del processo educativo, permettendo di creare un ambiente inclusivo, che favorisce l’apprendimento e che rende più semplici le relazioni con gli altri.

Per capire meglio l’importanza della gentilezza e come questa si lega al mondo della scuola, ascoltiamo le parole di Gaia Simonetti, giornalista professionista, scrittrice, speaker, ideatrice di trasmissioni TV e radiofoniche e conduttrice, ha ideato il progetto "Alfabeto della gentilezza", che ha portato nelle scuole, nei club sportivi, nelle biblioteche e che associa ad ogni lettera una parola che nutre la gentilezza. Nel dicembre del 2023, ha dato vita al libro "Cara gentilezza, ti scrivo".


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Valorizzare gli atti di gentilezza

Riconoscere e valorizzare gli atti di gentilezza è fondamentale per creare un ambiente positivo e stimolante. Premiare i comportamenti gentili, anche attraverso piccoli gesti di gratitudine o semplici parole di apprezzamento, rafforza la motivazione degli studenti a replicare tali azioni.

Questo riconoscimento non solo aumenta il benessere individuale, ma contribuisce a sviluppare una cultura basata sul rispetto e sulla cooperazione. Gli atti di gentilezza che vengono notati e apprezzati, incoraggiano a continuare su questa strada, creando un effetto a catena che migliora l'intero clima della classe. Inoltre, celebrare la gentilezza aiuta a coltivare l’autostima degli studenti, facendoli sentire parte attiva di una comunità scolastica inclusiva e solidale.

A conferma di ciò ascoltiamo le parole di Silvia Sardi, giornalista pubblicista, e manager sportiva con esperienza pluriennale nella gestione degli uffici stampa sportivi. All’interno del progetto Costruiamo Gentilezza si è distinta come Ambasciatrice nella divulgazione e supporto della Comunicazione del premio Costruiamo Gentilezza nello Sport coadiuvando il lavoro di Gaia Simonetti.

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Strumenti e metodi per portare la gentilezza in classe: il cooperative learning

Educare alla gentilezza richiede un approccio intenzionale e strutturato. Ci sono vari strumenti e metodi che i docenti possono utilizzare per promuovere un clima positivo in classe, tra cui l'uso di giochi di ruolo, la creazione di routine giornaliere che incoraggiano il rispetto reciproco, e l'integrazione di attività riflessive che invitano gli studenti a riconoscere e valorizzare i gesti gentili. Fondamentale è anche il dialogo aperto, che permette ai bambini di esprimere le proprie emozioni e di confrontarsi con gli altri, sviluppando empatia e capacità di ascolto. Tra le strategie più efficaci, però, spicca l'apprendimento cooperativo, che si rivela uno strumento potente per insegnare la gentilezza attraverso la collaborazione.

Il cooperative learning (apprendimento cooperativo) è un metodo didattico che si basa sulla collaborazione tra studenti, che lavorano insieme per raggiungere obiettivi comuni. Promuove un clima di rispetto, accoglienza e cooperazione, dove ogni alunno è valorizzato per il suo contributo unico.

Il cooperative learning insegna agli studenti competenze sociali essenziali come la comunicazione efficace, la gestione dei conflitti e l’empatia. Quando i ragazzi imparano a lavorare in gruppo, sviluppano abilità che li preparano ad essere adulti collaborativi e rispettosi. Questo tipo di apprendimento non solo favorisce la gentilezza, ma anche l’interdipendenza positiva, fondamentale per il benessere collettivo.


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Attività pratiche per coltivare la gentilezza in classe

La Giornata mondiale della gentilezza può essere un’opportunità per iniziare un percorso di educazione emotiva e relazionale. Ecco alcune attività pratiche per coinvolgere gli alunni:

  • Il “Giardino dei Cuori Gentili”: Chiedete agli studenti di rispondere alla domanda: «Che cosa significa per te essere gentile?». Le risposte possono essere raccolte su cartoncini a forma di cuore e appese in classe, creando un “giardino” simbolico di buone intenzioni e riflessioni positive.
  • La Catena della Gentilezza: Ogni alunno scrive un atto di gentilezza che si impegna a compiere entro la giornata. I biglietti vengono uniti a formare una catena, simboleggiando il legame che un gesto gentile può creare tra le persone.
  • Il Barattolo della Gratitudine: Gli studenti possono scrivere su bigliettini ciò per cui sono grati e inserirli in un barattolo comune. Questo incoraggia a riconoscere il valore della gratitudine nelle relazioni.

Queste attività, se ripetute durante l’anno scolastico, possono aiutare a mantenere un clima positivo e a sviluppare le competenze emotive dei ragazzi.

Ma non sono le uniche attività, Gaia Simonetti ci racconta altre attività ed esperienze per portare la gentilezza fra i banchi di scuola.

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Gentilezza contro il cyberbullismo

In un’epoca in cui i social media sono parte integrante della vita dei ragazzi, il cyberbullismo è una minaccia reale. Educare alla gentilezza non solo offline, ma anche online, è cruciale per contrastare questo fenomeno. Spesso, infatti, l’anonimato della rete alimenta comportamenti aggressivi e sgarbati.

Promuovere la gentilezza digitale può iniziare con semplici regole di comunicazione, come l’uso di un linguaggio rispettoso e il pensare prima di pubblicare. Inoltre, creare laboratori di “gentilezza verbale” e percorsi di educazione all’uso responsabile dei social media può aiutare i ragazzi a sviluppare un’etica digitale solida. Un alunno educato alla gentilezza sarà meno propenso a diventare un bullo online e saprà difendere chi è vittima di comportamenti scorretti.

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Conclusione

Educare alla gentilezza non è un compito da relegare a una sola giornata all’anno. È un impegno quotidiano che richiede consapevolezza e pratica costante. Come insegnanti, abbiamo la responsabilità di essere modelli di gentilezza per i nostri alunni, contribuendo a formare cittadini rispettosi e attenti. Iniziamo dalle piccole cose, perché un ambiente scolastico gentile non solo migliora l’apprendimento, ma rende tutti più felici.

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